“Threads of Heritage” in anteprima al Firenze Archeofilm 2025
Presentato domenica 9 marzo il docufilm di RITHMS sulle ombre del traffico illecito di antichità
Il traffico illecito di beni culturali rappresenta una minaccia significativa per il patrimonio culturale a livello globale. Alimenta, infatti, le attività criminali e priva le comunità delle loro radici culturali. In risposta a questa problematica, il progetto europeo RITHMS (Research, Intelligence and Technology for Heritage and Market Security) mira a potenziare le capacità operative delle forze di polizia e delle autorità doganali nell’affrontare la natura sempre più organizzata del traffico illecito attraverso ricerca, innovazione tecnologica, sensibilizzazione e formazione.
Tra le iniziative del progetto, il docufilm “Threads of Heritage. Down the rabbit hole of art crime”, con la regia di Brian Parodi e la sceneggiatura curata da Fabio Beltotto e Michela De Bernardin, offre uno sguardo inedito sul fenomeno con l’obiettivo di sensibilizzare il vasto pubblico su un aspetto ancora poco conosciuto. Il docufilm è stato presentato in anteprima al Firenze Archeofilm 2025, il festival internazionale del cinema di archeologia, arte e ambiente, tenutosi dal 5 al 9 marzo 2025 presso il Cinema La Compagnia del capoluogo toscano.
La proiezione di “Threads of Heritage” ha rappresentato un momento culminante del festival, grazie a una visione approfondita delle dinamiche del traffico illecito e delle misure adottate per contrastarlo. Il docufilm ha evidenziato, tra le altre cose, come il saccheggio e il conseguente commercio di reperti archeologici non solo depredino i territori del loro patrimonio, ma finanzino anche altre attività illecite.
La sensibilizzazione del pubblico attraverso il cinema svolge un ruolo cruciale nel promuovere la consapevolezza e l’azione contro il fenomeno. In quest’ottica, il viaggio tra Roma, Cerveteri e Madrid porta gli spettatori nel cuore del problema, dai siti archeologici depredati ai depositi museali inaccessibili al pubblico, dove centinaia di manufatti attendono una nuova collocazione. Per la prima volta, questi oggetti diventano protagonisti di una narrazione che restituisce loro il valore storico e culturale intrinseco.
Il docufilm presenta le testimonianze di esperti e professionisti del settore, tra cui:
- Vincenzo Bellelli, Direttore del Parco Archeologico di Cerveteri.
- Luana Toniolo, Direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
- Arianna Traviglia, Direttrice del Centre for Cultural Heritage Technology presso l’Istituto Italiano di Tecnologia.
- Maurizio Pellegrini e Daniela Rizzo, già funzionari archeologici che ricostruiscono alcuni dei casi legali più emblematici legati al traffico illecito di beni culturali.
- Giuglielmo Muntoni, ex giudice che offre una prospettiva sulle implicazioni legali del fenomeno.
- Francesco Rutell, già Ministro della Cultura italiano, che focalizza l’attenzione sulle restituzioni e sugli strumenti diplomatici utilizzati per facilitare il ritorno delle opere trafugate nei loro paesi d’origine.
“Threads of Heritage” include contributi fondamentali da parte delle forze dell’ordine dedicate alla protezione del patrimonio culturale, come il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Brigada de Patrimonio Histórico della Polizia Nazionale Spagnola, che portano il pubblico nel cuore delle loro operazioni, condotte in collaborazione con altre forze di polizia europee, per combattere un mercato nero che vale milioni di euro.
Un aspetto particolarmente innovativo del docufilm è l’esplorazione delle tecnologie emergenti applicate alla lotta contro il traffico illecito. Dall’analisi delle immagini satellitari, spiegata da Alessandra Ussorio, coordinatrice dello sviluppo delle capacità presso il Centro Satellitare dell’Unione Europea (SatCen), all’introduzione del software SWOADS da parte dei Carabinieri TPC, uno strumento avanzato basato sull’intelligenza artificiale che accelera l’identificazione dei beni illeciti sulle piattaforme di e-commerce e nei cataloghi online di gallerie e case d’asta.


Giornalista