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Carabinieri bloccano tombarolo in flagranza di reato

(Tempo di lettura: 2 minuti)

 Comunicato Stampa del Nucleo TPC di Udine

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, coadiuvati dalla Stazione Carabinieri di Torviscosa (UD), tempestivamente intervenuti su segnalazione, sorprendevano un soggetto 70enne, residente nella bassa friulana della provincia di Udine, mentre scavava in un’area agreste ubicata nel comune di Torviscosa (UD), località Malisana, utilizzando diversi tipi di metaldetector, vanga e paletta in ferro, tipica strumentazione utilizzata dai cd “tombaroli”.

I militari, raggiunta prontamente la zona segnalata, identificavano il soggetto che, privo di alcuna autorizzazione di competenza esclusiva della Soprintendenza ABAP del FVG, aveva eseguito ricerche archeologiche: lo stesso risultava già in possesso di un manufatto antico metallico appena estratto dal terreno classificato quale area di alto interesse archeologico e già nota alle Autorità Regionali.

A seguito del sequestro del bene e della strumentazione, l’immediato sviluppo dell’attività investigativa portava a eseguire una perquisizione presso l’abitazione di residenza del soggetto, persona già dedita da diverso tempo ad analoghe attività illecite, consentendo di sequestrare una ingente quantità di beni archeologici provento di ricerche e scavo non autorizzato, tra cui fibule e anelli romani, monete di varia tipologia e datazione nonché medagliette votive per un totale complessivo di circa 200 oggetti.

Il predetto materiale archeologico, a disposizione dell’Autorità giudiziaria di Udine, sarà studiato dal personale specializzato della competente Soprintendenza per valutarne in maniera circostanziata datazione, pregio storico culturale e valore, e per il successivo reintegro nel patrimonio della Stato italiano mediante ricollocazione presso un idoneo ente pubblico. 

Il soggetto veniva, altresì, deferito in stato di libertà in violazione anche per furto di beni culturali, fattispecie introdotta con la recente legge n.22/2022 (in accoglimento dei principi sanciti dalla Convenzione Internazionale di Nicosia – Cipro), la quale ha inasprito le sanzioni per i reati specifici contro il patrimonio culturale, a riprova della crescente sensibilità da parte del legislatore per la materia in argomento.

L’attività compiuta da parte del Nucleo TPC di Udine si inquadra in modo organico nell’azione di coordinamento investigativo finalizzata al contrasto dei reati contro i beni culturali che, in questo caso, ha consentito il recupero di numerosi manufatti archeologici risalenti all’epoca romana e di interrompere la specifica azione predatoria che di fatto “decontestualizza” i beni dal loro contesto originario, privandoli del fattore identitario che li associa al territorio. Inoltre, ciò ha consentito di fornire alla Soprintendenza nuovi utili spunti circa le antiche testimonianze di quella zona.

[Fonte: Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Udine]. 

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