Santa Maria Maggiore, 70.000 accessi in un giorno: nuovo piano di sicurezza per gestire l’afflusso dei fedeli
Nella giornata del 28 aprile, la Basilica di Santa Maria Maggiore ha registrato un picco straordinario di affluenza, con circa 70.000 accessi. Un numero destinato a crescere nei prossimi giorni, complice la presenza di una delle Porte Sante del Giubileo e, soprattutto, l’arrivo delle spoglie di Papa Francesco, trasferite nella basilica lo scorso 26 aprile.
Per far fronte all’enorme afflusso di fedeli e garantire la sicurezza dell’area, è stato attivato fin dalle prime ore del mattino un nuovo modello organizzativo, definito attraverso un’ordinanza di servizio del Questore di Roma. Il piano prevede una gestione dinamica e flessibile degli spazi, con un sistema di transennamento mobile che circonda interamente piazza dell’Esquilino, trasformata in un’area di attesa regolata e protetta. Gli accessi vengono canalizzati verso varchi di filtraggio, in modo da preservare sia la fluidità dei movimenti dei pellegrini sia la sicurezza complessiva della zona.

Una particolare attenzione è stata rivolta ai flussi pedonali, con il potenziamento delle postazioni di controllo. Ai dispositivi fissi già esistenti si sono aggiunti portali metal detector a “passaggio multiplo”, che permettono un controllo più rapido per i pellegrini sprovvisti di borse o bagagli, riducendo sensibilmente le code.
Il nuovo assetto per la sicurezza è stato concepito in previsione dell’aumento di visitatori già registrato nei giorni precedenti alla tumulazione del Pontefice. Già alla vigilia del trasferimento delle spoglie si erano contati tra i 3.000 e i 4.000 ingressi al giorno, numeri che si sono moltiplicati rapidamente.
Il cuore del dispositivo di sicurezza ruota attorno a un’articolata rete di controllo del territorio, con la presenza di pattuglie delle Forze dell’Ordine e unità specializzate anche nel contrasto al terrorismo. Il piano si estende ben oltre la basilica, collegandosi in modo organico alla strategia di protezione dell’intera area che include la vicina stazione di Roma Termini, uno snodo logistico strategico per la Capitale. Il dispositivo è stato definito e aggiornato nel corso delle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto di Roma, e rientra nel più ampio piano giubilare disposto dal Ministero dell’Interno e dalla Direzione Generale della Pubblica Sicurezza.

Un’ulteriore area di intervento è rappresentata dalle stazioni della metropolitana, presidiate da tempo in vista del Giubileo. In particolare, sono stati rafforzati i controlli nelle fermate di piazza della Repubblica e via Cavour, punti nevralgici per l’accesso alla basilica.
Il modello adottato per Santa Maria Maggiore si distingue per la sua flessibilità: è pensato per adattarsi in tempo reale alle esigenze, potendo essere potenziato o ridotto in base all’evolversi degli eventi e delle celebrazioni religiose. Una strategia che punta a coniugare sicurezza ed efficienza, in un periodo di profondo significato spirituale e di grande partecipazione popolare.

Giornalista